Un événement: Une traduction de Baudelaire et l'expérience du gouffre en italie
Baudelaire e l'esperienza dell'abisso
Notre correspondant pour l'Italie Luca Orlandini va prochainement publier une traduction de Baudelaire et l'expérience du gouffre avec un essai critique de 280 pages dans une édition Nino Aragno. La sortie du livre est imminente et nous souhaitons le meilleur accueil à cet ouvrage en Italie et dans la communauté internationale.
ISBN: 978-88-8419-641-5
Nino Aragno Editore
Luca Orlandini Curator and translator
Name Index, Quote Index [66 pages] - Fondane's text, Cronologie, Bibliography "critical" essay of 280 pages), 780 pages - Collection:
Biblioteca Aragno
Nous reproduisons l'introduction du traducteur et éditeur dans la version italienne orginale.
“Se ci fossimo proposti lo studio del problema artistico in Baudelaire avremmo dovuto certamente soffermarci, da un lato, sull’analisi dettagliata della sua produzione poetica e, dall’altro, sulla sua produzione critica; avremmo affrontato indubbiamente il problema che il caso Baudelaire non smette di porre alla cultura.
Ma non abbiamo a che fare con un problema culturale, e per quanto nato dal fatto culturale, e dal più complesso, non è un problema culturale quello che il pensiero di Baudelaire ci propone.”
Fondane
Pare che Benjamin Fondane, autore del postumo
Baudelaire et l’expérience du gouffre – “il est certain qu’on n’a jamais écrit quelque chose de plus profond sur Baudelaire” (Cioran) –, internato ad Auschwitz, citasse instancabilmente versi dell’autore de
Les Fleurs du Mal. Monografia inclassificabile, eccentrica, oltre qualsiasi canone saggistico di critica letteraria e artistica, il suo
Baudelaire obbliga infatti ad andare oltre ogni lettura estetica o esegesi letteraria o critica dell’opera di Baudelaire. Un’opera che ancora sembra “turbare” l’esegesi baudelairiana (quando non viene totalmente abbandonata per superficialità), apparsa nello stesso anno – 1947 – in cui uscì il
Baudelaire di Jean-Paul Sartre, la cui influenza è stata spesso occultata, è ancora oggi essenziale per capire l’unicità di Baudelaire, per toccare al cuore la sua verità: “Sì, nella vita perfino la calma e l’ordine offrono un’apparenza non pacificata, inquieta, o qualcosa di balordo, di incompiuto. Mentre nell’arte anche l’inquietudine e la tensione hanno qualcosa di pacificato e confortante. Certo, ammettiamo che dietro alla scenografia troviamo la parete nuda, la tela inchiodata grossolanamente, il vaso di colla, le pulegge abbandonate
– quello che Baudelaire definisce ‘le charlatanisme inévitable de l’art’
– ma rifiutiamo di immaginare l’agonia, l’insonnia, l’umiliazione, l’angoscia e la bruttezza assoluta. Perfino quando parliamo di ‘l’envers du décor’, è ancora al rovescio
artistico che pensiamo, al contrario di un
décor, e non alla vita arbitraria che lo regge: una cosa è la vita, una cosa è l’arte. L’arte non è forse una difesa
contro la vita? Un rifugio, un’evasione? Non è forse
superiore alla vita?”
Fondane Baudelaire letto con gli occhi di Dostoevskij.
La “filosofia esistenziale” di Fondane – che si distingue nettamente dall’Esistenzialismo, dall’
ideologia dell’esistenza, sua estrema
specializzazione e degradazione – riporta all’attualità quella domanda che F. Schiller (come tanti altri, prima e dopo di lui, hanno presagito o espresso) avrebbe posto a noi all’alba del XIX secolo, nel suo
Sulla poesia ingenua e sentimentale: qual è il modo d’essere dell’artista
ingenuo nel mondo moderno
sentimentale, filosofico? Fondane andava però oltre il “poeta” e l’“artista”, il fatto semplicemente
artistico, per abbracciare l’intera natura umana. E se Šestov, “maestro” di Fondane, portava avanti la lotta contro le evidenze con l’arma della Fede, quest’ultimo cercava un’esperienza anteriore alla conoscenza: nei primitivi e nel mito, nella “carica di verità delle ‘prime’ mitologie”,
alla luce della problematica estetica. Autentico
sub specie aestheticae, egli ritrovava la giustificazione dell’essere del mondo e della vita umana come fenomeno estetico e piacere creativo “immoralista”, e non come specifica attività
artistica (il
sub specie aestheticae dell’estetologo o del critico, come anche dello spettatore-lettore).
L.O.
Benjamin Fondane, nato a Jasi (Romania), nel 1898, muore il 2 Ottobre del 1944 ad Auschwitz, vittima del nazismo. Autore fondamentale per la cultura francese, fu poeta, filosofo esistenziale, sceneggiatore, drammaturgo, cineasta.
Luca Orlandini, nato a Roma, il 4 Maggio del 1971, ha vissuto a Parigi, New York, Chicago, e in Cina. Oggi vive a Genova. Scrive per se stesso, “per il bisogno e la soddisfazione di tenere nota dei miei pensieri, come si fa d’un
giornale intimo” (G. Rensi, in
Filosofia dell’Assurdo).
By Luca Orlandini
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